Quando il pregiudizio è alleato del crimine
“Ti concentri sugli indizi, ma ti sfuggono le tracce”.
(Dal film "I segreti di Wind River") Dal movente alle relazioni personaliIl movente distrae. Concentrarsi solo sul movente è il modo migliore per rischiare di commettere errori, prendere abbagli e dare l'opportunità - al vero colpevole di un delitto - di farla franca. Chi si rifà alla Psicologia Investigativa di David Canter, che ho avuto l'onore di intervistare nel dicembre 2011 all'Università di Huddersfield (Regno Unito), sa quanto Canter metta da parte il "movente". Il movente non è insomma considerato un fattore centrale, per comprendere il comportamento criminale. Al contrario, la Psicologia Investigativa di Canter si focalizza sull'analisi delle azioni criminali come espressione della personalità e delle relazioni interpersonali dell'autore di un reato. È un approccio che considera il crimine come parte di una "transazione interpersonale" tra l'autore e la vittima. È un approccio che enfatizza l'importanza del contesto e delle dinamiche psicologiche coinvolte. Quanto l'approccio di David Canter sia efficace ce lo dimostra la serie Netflix Adolescence. Se ci concentrassimo solo sul movente, perderemmo di vista il contesto - la scuola, le relazioni tra compagni di classe, il ruolo dei media - in cui matura l'omicidio della studentessa britannica Katie. Possiamo pure dire, prendendo spunto da Canter, che il pregiudizio sul "movente" del comportamento di qualcuno - che ci ha irritato, terrorizzato oppure affascinato - ci porta fuori strada come la ricerca del movente in un delitto. Rischiamo, insomma, di diventare prigionieri di un giudizio che ha poca aderenza con la verità dei fatti. I motivi sono chiari: non abbiamo le competenze per entrare nella mente del killer o dell'altra persona; le motivazioni di un comportamento spesso sono sconosciute anche a chi lo assume. È più efficace concentrarsi sulle azioni, sui fatti, sui dati. Dalle azioni, dai fatti e dai dati possiamo invece trarre quegli elementi salienti che ci portano a capire cosa un'azione, cosa un fatto e cosa un dato possano significare. Quali conseguenze abbiano; e chi li commetta o li crei. Nei delitti, come nelle relazioni di tutti i giorni Maurizio F. Corte (Foto di copertina di Rod Cleasby da Pixabay) CRIMINI DIMENTICATI. Fari puntati sull'omicidio di Armando BlasiQuesto mese riproponiamo, da Crimini Dimenticati, con l'articolo di Anna Ceroni, un caso che di recente è stato trattato sulla Rai nella trasmissione Detectives - Casi risolti e irrisolti. Il delitto di via Gluck a Milano, nel 1995.
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“Signor Giudice” (R. Vecchioni)
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